domenica, novembre 11, 2007 | Author: Sonoro

Sulle strade italiane l’emergenza incidenti, purtroppo, è sempre d’attualità. Di fatto, la strage non conosce soste. L’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza (“sequestro immediato dell’auto ha proposto il ministro dell’Interno, Giuliano Amato) e il disegno di legge del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, vanno nella direzione di un rafforzamento della sicurezza stradale e delle sanzioni per gli automobilisti più spericolati.Spesso però a causare gli incidenti non c’è solo il “fattore umano”. Molte volte è proprio lo scarso livello di sicurezza della vettura, legato al modo stesso in cui è stata progettata dal costruttore, che espone il guidatore e i passeggeri a rischi talvolta mortali. Pericoli che possono essere tranquillamente evitati aumentando gli accorgimenti tecnici dei veicoli così come suggerisce da oltre dieci anni EuroNcap, il consorzio europeo di enti indipendenti che periodicamente sottopone le auto alle prove di impatto per valutarne l’affidabilità e la sicurezza in caso di incidente.Negli ultimi mesi EuroNcap ha sottoposto ben 15 vetture alle prove di crash test e i risultati vanno visti sotto diversi aspetti: migliorano le performance dei veicoli nell’impatto laterale e frontale, discreta è la protezione assicurata ai bambini all’interno dell’abitacolo, mentre ancora risulta “mortale” la prova dei modelli nelle simulazioni dell’urto contro i pedoni.
Discreta è la protezione dei bambini all’interno dell’abitacolo???”Non basta”
Eppure credo che con un rinforzo d’acciaio adeguato anche le nostre vetture riuscirebbero a proteggerci da impatti simili , sempre restando nei limiti di velocità consentiti(anche se questo a volte non ci tutela dal pazzo di turno). Quindi per evitare che questo accada di nuovo, serve più rispetto per la propria e altrui vita.
Ricordiamo che non perché si corre a 200 km orari si possiede un talento,tantomeno ci fà sentir qualcuno.
“È ora di innalzare gli standard di sicurezza dei crash test anche perché ormai è davvero molto semplice per un costruttore aggiudicarsi 5 stelle nelle prove di impatto laterale e frontale”. Parola di Enrico De Vita, ingegnere automobilistico e giornalista esperto di sicurezza stradale.Ingegner De Vita, non sarebbe il caso per EuroNcap di alzare l’asticella dei propri parametri di giudizio?Non c’è dubbio. Anche perché qualunque casa costruttrice oggi è in grado di raggiungere le 5 stelle con il minimo sforzo. Serve poco: bastano delle simulazioni al computer e un po’ di acciaio in più sulla scocca. Tutti i costruttori che hanno un modello concorrente nello stesso segmento di mercato fregiato con il massimo risultato EuroNcap sono costretti a eguagliare le stesse performance. La Fiat, che aveva sempre snobbato i crash test di EuroNcap, da due anni a questa parte a cominciato a prenderli sul serio perché la nuova Punto doveva avere le 5 stelle.Sarebbe auspicabile inserire una sesta stella?Sì. Diciamo che in qualche modo i protocolli EuroNcap via via si stanno facendo un po’ più severi. Condivido ad esempio l’enfasi posta sul segnale sonoro per ricordare di allacciarsi le cinture di sicurezza. La presenza di questo dispositivo consente di acquisire più punteggio. Così come la disponibilità dell’Esp di serie, ovvero il sistema elettronico anti-sbandata, che fa aumentare la valutazione della vettura. Condivido meno invece l’enfasi riposta sulla protezione del pedone: costa tanto da un punto di vista tecnologico e non è detto che serva a proteggere il malcapitato.Eppure la protezione del pedone è tra i buchi neri messi in evidenza dai crash test. Cosa servirebbe?Occorre abbassare la velocità massima consentita nei punti in cui il pedone entra in contatto con la circolazione veicolare. Se l’impatto avviene a una velocità fino ai 35 chilometri orari, la tecnica, quindi la conformazione del cofano, può salvare la vita al pedone. Ma se l’investimento avviene a una velocità superiore, come nella gran parte dei casi, non c’è tecnologia che tenga, l’impatto è sempre fatale.
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